Ritorno a scuola , molte regioni ripartono con la Dad .

L’esecutivo guidato da Mario Draghi fa quadrato attorno alla decisione di far tornare tutti gli alunni in classe il prossimo 10 gennaio. Alle ferme parole del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, secondo il quale sulla scuola i ministri si sono detti “tutti d’accordo seguendo le misure europee”, hanno fatto seguito il 7 gennaio quelle del ministro della Salute, Roberto Speranza: intervistato dal Tg1, Speranza ha detto che “il Governo ha scelto di tutelare il più possibile la scuola in presenza e in sicurezza“.

Intanto, però, le disposizioni del Governo rischiano di essere vanificate dalle opposizioni di sindaci e governatori. Ad iniziare dal presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che ha anticipato con una nota l’ordinanza numero 1 del 2022: ha detto che “con decorrenza dalla pubblicazione del presente provvedimento e fino al 29 gennaio 2022 è disposta la sospensione delle attività in presenza dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e dell’attività scolastica e didattica in presenza della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado”. La nota regionale specifica che “resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.

Anche in Calabria molti comuni scelgono la dad, il provvedimento si è reso necessario alla luce del forte incremento dei contagi che si sta registrando in città e che sta determinando una pressione crescente sulle strutture ospedaliere. Un dato, quest’ultimo, che è emerso in maniera chiara anche dalla nota del Direttore Sanitario del Gom la quale informa che “l’attuale andamento del numero dei contagi legato al covid 19 è in crescita e che la pressione sull’ospedale può diventare insostenibile”.  Il  sindaco facente funzioni di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, ha disposto la sospensione, “a tutela della salute pubblica”, delle attività didattiche in presenza in tutte le scuole, sia pubbliche e private, con esclusione degli asili nido, dal 10 al 15 gennaio, per via “del forte incremento dei contagi in città e che sta determinando una pressione crescente sulle strutture ospedaliere”.

Inoltre, Brunetti ha specificato che “tale misura potrà essere eventualmente prorogata nei prossimi giorni, in ragione delle ulteriori esigenze che verranno imposte dalla diffusione dei contagi, contemplando la possibilità di un nuovo allungamento del periodo di sospensione”.

 

 

 

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