Chi ha tre anni di servizio sullo stesso grado può accedere a una seconda edizione del percorso Indire?
Sì. Il decreto ministeriale prevede una seconda edizione del percorso Indire per i docenti triennalisti, che partirà presumibilmente dopo settembre e comunque entro il 31 dicembre 2025. Potranno accedervi anche coloro che completano il terzo anno di servizio con l’anno scolastico 2024/2025.
È possibile presentare domanda a più enti contemporaneamente per i percorsi di specializzazione?
No. È previsto un vincolo di esclusività: si può presentare domanda solo a un ente, come esplicitato nella domanda online dell’Indire, in cui si deve dichiarare di non aver presentato istanza presso altri atenei.
Il titolo ottenuto con il percorso Indire consente l’accesso alle assunzioni da GPS prima fascia?
Sì, ma con un’importante precisazione: se il percorso Indire si conclude in tempo utile (entro l’aggiornamento delle GPS), sarà possibile inserirsi in prima fascia e accedere ad eventuali assunzioni straordinarie. Tuttavia, per l’anno scolastico 2025/2026 non sarà possibile, perché i percorsi termineranno dopo l’aggiornamento. L’accesso alle assunzioni da GPS avverrà eventualmente per l’anno scolastico 2026/2027, se sarà confermata o prorogata la procedura straordinaria.
Ci saranno sedi in Sicilia per gli esami dei percorsi Indire?
L’Indire sta lavorando per garantire la presenza di sedi dislocate sul territorio nazionale, ma non è detto che ogni provincia venga coperta. È più probabile una suddivisione per macroaree (Nord, Centro, Sud). Si auspica una sede anche in Sardegna e Sicilia, ma la conferma arriverà solo nei prossimi aggiornamenti ufficiali dell’Indire.
Quando inizieranno i corsi Indire?
Non è specificato nell’avviso ufficiale. Si sa però che dovranno concludersi entro quattro mesi dall’avvio e comunque entro il 31 dicembre 2025. Le Università hanno autonomia e possono decidere autonomamente la data di inizio.
Perché nella domanda Indire manca la possibilità di dichiarare il diploma ITP?
È un errore della piattaforma segnalato anche dai sindacati. L’Indire ha rassicurato che il problema sarà risolto al più presto, inserendo la possibilità di indicare i diplomi ITP come titoli di accesso.
Chi non ha mai prestato servizio può partecipare al X ciclo TFA sostegno?
Sì, purché sia in possesso di un titolo valido per l’accesso all’insegnamento nel relativo grado (laurea per la secondaria, laurea in Scienze della formazione primaria o diploma magistrale abilitante per infanzia e primaria). La selezione prevede una preselettiva, una prova scritta e un orale.
Perché l’anno scolastico in corso non è valido per il conteggio del triennio nei percorsi Indire?
Perché il decreto fa riferimento ai cinque anni precedenti l’anno scolastico in corso (quindi fino al 2022/2023). Tuttavia, il secondo ciclo del percorso Indire includerà anche l’anno scolastico 2024/2025, permettendo l’accesso a chi conclude il triennio con quest’anno.
La riserva del 35% nel TFA sostegno è ancora prevista?
No, è stata eliminata. La riserva era transitoria e finalizzata ad agevolare il passaggio alla nuova procedura dei percorsi riservati ai triennalisti (DM 75/2023). Ora i triennalisti hanno un percorso dedicato.
Il percorso Indire doveva essere finanziato con il PNRR? Perché è a pagamento?
No. La normativa prevedeva fin dall’inizio che i costi fossero a carico del candidato. I sindacati avevano richiesto costi contenuti, ma il Ministero ha fissato tetti massimi che, di fatto, sono diventati anche i costi effettivi applicati (1.516 euro per il percorso da 48 CFU, 1.316 euro per quello da 40 CFU, 916 euro per il percorso da 36 CFU).
Quando sarà pubblicata la graduatoria del corso Indire per triennalisti?
La graduatoria sarà pubblicata poco dopo la chiusura delle domande, fissata per l’8 luglio. Se il numero di domande sarà inferiore o pari ai posti autorizzati, Indire pubblicherà direttamente l’elenco degli ammessi. In caso contrario, verrà predisposta una graduatoria sulla base dei criteri indicati nel decreto. Ci si attende una pubblicazione celere, data la necessità di avviare i corsi entro tempi definiti.
È confermato il secondo ciclo del percorso Indire per triennalisti?
Sì, il secondo ciclo è confermato dal Ministero. Potranno parteciparvi anche i docenti che completano il terzo anno di servizio sul sostegno nel 2024/2025. Inoltre, chi non verrà ammesso al primo ciclo avrà precedenza nella seconda edizione.
Come è stato determinato il fabbisogno di posti per i percorsi?
Il Ministero ha elaborato i dati in base ai contratti a tempo determinato su sostegno assegnati a docenti non specializzati negli ultimi tre anni. Per gli specializzati estero, il calcolo è stato effettuato in base alle domande di riconoscimento presentate entro il 1° giugno 2024, trascorsi almeno 120 giorni senza risposta.
Quando pubblicheranno i bandi le università telematiche?
Le università telematiche sono pronte. Dopo la pubblicazione del decreto autorizzatorio, avvenuta oggi, possono iniziare subito a pubblicare i propri bandi, compatibilmente con la loro autonomia organizzativa.
Qual è la differenza tra università (telematica o ordinaria) e Indire?
Le università (telematiche o tradizionali) conferiscono un titolo di specializzazione universitario valido anche all’estero, perché attribuiscono CFU (Crediti Formativi Universitari). L’Indire, invece, conferisce un titolo spendibile solo in Italia, utile per GPS e concorsi, ma non universitario. Il titolo Indire si basa su CFA (Crediti Formativi Accademici o equivalenti), non validi a livello internazionale.
Chi ha già una specializzazione sul sostegno può partecipare ai percorsi Indire per lo stesso grado?
Non avrebbe senso. Il TFA ordinario è già una specializzazione completa e selettiva, con valore superiore anche in termini di punteggio nelle GPS.
Chi ha superato i concorsi PNRR deve fare comunque il percorso sul sostegno?
Sì, i concorsi PNRR si riferiscono alle classi di concorso disciplinari. Per insegnare sul sostegno serve una specifica specializzazione, ottenibile solo tramite TFA o percorsi Indire.
È possibile pagare le rate del percorso Indire con la Carta del docente?
Sì, ma solo le rate successive al primo pagamento (116 euro), che deve essere effettuato al momento della presentazione della domanda e non è rimborsabile. Le restanti rate possono essere saldate con la Carta del docente.
Chi ha l’articolo 3, comma 1 della legge 104 o invalidità al 50% ha diritto all’esonero dalle tasse?
L’esonero è previsto per disabili ai sensi dell’articolo 3 (senza distinzione di comma) e per invalidità pari o superiori al 66%. È comunque consigliato allegare tutta la documentazione disponibile per permettere la valutazione dell’agevolazione.
È obbligatorio aver presentato domanda di riconoscimento del titolo estero per partecipare al percorso Indire?
Sì. È necessario aver presentato la domanda di riconoscimento del titolo entro il 1° giugno 2024 e che siano già trascorsi 120 giorni da tale data senza risposta. Non è vincolante aver usato la piattaforma ministeriale online; vale anche la procedura cartacea, purché la tempistica sia rispettata.
Il TFA ordinario e i percorsi Indire sono valutati allo stesso modo nelle graduatorie?
No. Il TFA ordinario prevede selezione e numero programmato, pertanto conferisce un punteggio aggiuntivo nelle GPS. I percorsi Indire, pur validi, non prevedono selezione, quindi non offrono lo stesso punteggio aggiuntivo.
Chi ha acquisito i tre anni di servizio oltre cinque anni fa può accedere al percorso Indire per triennalisti?
No. Il requisito specifica che i tre anni devono essere stati svolti negli ultimi cinque anni, escluso quello in corso. Se sono stati svolti oltre cinque anni fa, si può partecipare al TFA ordinario, con eventuale esonero dalla preselettiva se si hanno tre anni di servizio su sostegno negli ultimi dieci.
Chi è già di ruolo può accedere ai percorsi Indire?
Sì, non esiste alcuna preclusione per i docenti di ruolo.
Perché l’anno scolastico in corso non è valido per i triennalisti?
Perché la normativa prende a riferimento i cinque anni scolastici precedenti a quello in corso (quindi 2018/2019 – 2022/2023). L’anno 2023/2024 sarà valido per il secondo ciclo del percorso Indire, in partenza da settembre 2025.
Chi ha conseguito il TFA in Italia può consolidare la posizione in GPS se aveva un titolo estero con riserva?
Sì. La nota ministeriale del 20 giugno 2024 chiarisce che chi ha ottenuto la specializzazione con il TFA italiano può sanare la propria posizione in GPS, anche se precedentemente inserito con riserva grazie a un titolo estero. Non è necessaria alcuna procedura online. Il docente deve inviare una comunicazione al proprio ambito territoriale (USP), trasmettendo l’attestazione di conseguimento del TFA italiano e chiedendo la sostituzione del titolo estero con quello italiano.
Quali sono i criteri per la graduatoria dei docenti triennalisti che non rientrano nei posti disponibili presso Indire?
In caso di eccedenza di domande rispetto ai posti autorizzati, verranno applicati i seguenti criteri, stabiliti dal DM 75/2023:
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Priorità a chi ha svolto più anni di servizio su sostegno nei cinque anni precedenti.
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In caso di parità, priorità al candidato più giovane d’età.
Chi non rientra potrà:
È possibile presentare domanda sia al percorso Indire che al TFA ordinario?
Sì, con una precisazione: l’avviso Indire vieta l’iscrizione contemporanea a più percorsi con obbligo di frequenza, ma non la semplice presentazione della domanda. Quindi è possibile candidarsi a entrambi, ma, una volta ammessi, sarà necessario scegliere quale percorso frequentare. L’iscrizione doppia non è ammessa.
Conviene scegliere Indire o un’università telematica?
Dipende dalle esigenze del singolo candidato. Entrambe le opzioni rilasciano titoli validi in Italia per GPS e concorsi. Tuttavia:
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Le università telematiche rilasciano CFU e un titolo universitario valido anche all’estero.
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L’Indire rilascia un titolo non universitario, valido solo in Italia.
La scelta può dipendere anche da aspetti logistici (es. sedi d’esame) o organizzativi (es. date di inizio corso), da verificare con i singoli enti.
Chi sta svolgendo l’anno di prova può contemporaneamente frequentare il TFA sostegno e usufruire delle 150 ore?
Sì. L’anno di prova non è un percorso universitario con obbligo di frequenza, ma una fase contrattuale interna all’immissione in ruolo. Non è incompatibile con la frequenza del TFA o altri percorsi universitari. È quindi possibile richiedere le 150 ore di permesso studio per frequentare il TFA nello stesso anno.