Con il decreto anti-Covid approvato in Consiglio dei ministri pochi giorni fa, il primo del 2022 e il quinto da fine novembre, nuove misure per far fronte alla quarta ondata del virus e al dilagare di Omicron cambiano le abitudini degli italiani, e richiedono in maniera più estesa il green pass. Le misure sono in vigore almeno fino al 31 marzo, giorno in cui scade lo stato d’emergenza. L’AGI ha tracciato un calendario dell’avvio delle novità.Con il rientro  a scuola in gran parte d’Italia. In quella dell’infanzia, le maestre devono indossare le mascherine Ffp2. Stesso obbligo nelle classi delle primarie e secondarie dove ci siano alunni che non hanno la mascherina perché esentati per specifici motivi. Alle materne, in presenza di un positivo in classe, scatta la sospensione delle attività per 10 giorni, mentre alle elementari con un solo caso si applica la sorveglianza, che prevede un tampone al primo e al quinto giorno dalla scoperta del caso, e con due si va in dad per 10 giorni. Per medie e superiori la norma prevede invece tre diversi step: con un caso di positività si continua ad andare a scuola in presenza e si applica l’autosorveglianza e l’obbligo di mascherine Ffp2; con due casi chi è vaccinato con il booster o guarito da meno di 4 mesi resta in classe, i non vaccinati e i vaccinati e guariti da più di 120 giorni vanno invece in dad; con 3 positivi, tutta la classe resta a casa e segue le lezioni da remoto per un tempo massimo di 10 giorni. Fino alla fine di febbraio nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, gli studenti che dovranno fare autosorveglianza potranno essere sottoposti a test gratuitamente.

È scattato l’obbligo di vaccino per tutti gli over 50 residenti in Italia, italiani e stranieri, a eccezione di coloro che sono esentati per motivi di salute. Per chi è guarito dal Covid, l’obbligo scatta a sei mesi dalla data di guarigione. L’obbligo vale fino al 15 giugno e riguarda anche tutti coloro che entro quella data compiranno 50 anni. Da domani, inoltre, i tempi per la somministrazione della dose booster diventano più brevi, rendendo possibile inocularla dopo 4 mesi.

Il certificato verde rafforzato sarà obbligatorio  tranne che nei negozi e per i servizi essenziali. Già indispensabile per salire su treni, insieme alla mascherina Ffp2, ora è necessario per bus, metro e tutti gli altri mezzi di trasporto, per mangiare anche nei locali all’aperto (oltre che in quelli al chiuso, come già previsto), per entrare in alberghi, andare a fiere, usufruire di impianti sci, nei luoghi di svago e della socialità. Quello base, ottenibile anche con un tampone, poi, dal 20 gennaio serve per accedere ai servizi alla persona, dai barbieri, ai parrucchieri, agli estetisti. Dal primo febbraio il super green pass però avrà durata 6 mesi calcolati dall’ultima dose di vaccino ricevuta. Sempre dal primo febbraio, il certificato base è necessario per accedere uffici pubblici, servizi postali, bancari e finanziari, e alle attività commerciali, tranne che per quelli legati a esigenze essenziali e primarie della persona.

I lavoratori pubblici e privati, compresi quelli in ambito giudiziario e i magistrati, che hanno compiuto i 50 anni, dal 15 febbraio dovranno esibire al lavoro il super green pass, che si ottiene con il vaccino o con la guarigione dal Covid. Chi non lo farà non riceverà lo stipendio ma conserverà il posto di lavoro. L’accesso ai luoghi di lavoro senza certificato che attesti vaccino o guarigione è vietato e chi non rispetta il divieto subirà una sanzione amministrativa tra 600 e 1500 euro.

Segue link guida informativa

Nuove regole green pass

L’esecutivo guidato da Mario Draghi fa quadrato attorno alla decisione di far tornare tutti gli alunni in classe il prossimo 10 gennaio. Alle ferme parole del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, secondo il quale sulla scuola i ministri si sono detti “tutti d’accordo seguendo le misure europee”, hanno fatto seguito il 7 gennaio quelle del ministro della Salute, Roberto Speranza: intervistato dal Tg1, Speranza ha detto che “il Governo ha scelto di tutelare il più possibile la scuola in presenza e in sicurezza“.

Intanto, però, le disposizioni del Governo rischiano di essere vanificate dalle opposizioni di sindaci e governatori. Ad iniziare dal presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che ha anticipato con una nota l’ordinanza numero 1 del 2022: ha detto che “con decorrenza dalla pubblicazione del presente provvedimento e fino al 29 gennaio 2022 è disposta la sospensione delle attività in presenza dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e dell’attività scolastica e didattica in presenza della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado”. La nota regionale specifica che “resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.

Anche in Calabria molti comuni scelgono la dad, il provvedimento si è reso necessario alla luce del forte incremento dei contagi che si sta registrando in città e che sta determinando una pressione crescente sulle strutture ospedaliere. Un dato, quest’ultimo, che è emerso in maniera chiara anche dalla nota del Direttore Sanitario del Gom la quale informa che “l’attuale andamento del numero dei contagi legato al covid 19 è in crescita e che la pressione sull’ospedale può diventare insostenibile”.  Il  sindaco facente funzioni di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, ha disposto la sospensione, “a tutela della salute pubblica”, delle attività didattiche in presenza in tutte le scuole, sia pubbliche e private, con esclusione degli asili nido, dal 10 al 15 gennaio, per via “del forte incremento dei contagi in città e che sta determinando una pressione crescente sulle strutture ospedaliere”.

Inoltre, Brunetti ha specificato che “tale misura potrà essere eventualmente prorogata nei prossimi giorni, in ragione delle ulteriori esigenze che verranno imposte dalla diffusione dei contagi, contemplando la possibilità di un nuovo allungamento del periodo di sospensione”.

 

 

 

Il governo vara le nuove misure anti-Covid. Deliberato l’obbligo vaccinale per gli over 50 (almeno fino al 15 giugno) mentre le scuole saranno riaperte regolarmente dopo le Feste. Cambia, però, il protocollo per le quarantene in ambito scolastico.

Alla luce del dilagarsi dei contagi derivati dalla variante OMICRON, il consiglio dei ministri ha ritenuto opportuno emanare delle disposizioni volte a contenere il diffondersi dei contagi.

Per il mondo della scuola le ultime disposizioni prevedono diversi tipi d’intervento secondo l’ordine di scuola:

Scuola infanzia

Con un solo caso di contagio, le attività didattiche saranno sospese per dieci giorni.

Scuola primaria alunni

Scuola primaria

  • Con un solo caso di contagio, le attività didattiche continueranno in presenza dopo aver eseguito un test di verifica su tutti gli alunni.
  • Con due casi di contagi, le attività didattiche saranno effettuate in DAD per tutta la classe per la durata di dieci giorni.

Scuola secondaria di primo e secondo grado

  • Con un solo caso di contagio, le lezioni continueranno in presenza ma sarà obbligatorio l’uso della mascherina FFP2.
  • Con due casi di contagi le lezioni saranno svolte con la seguente modalità: per gli alunni che sono guariti e per quelli che hanno avuto somministrato il richiamo da non più di 4 mesi, continueranno le lezioni in presenza, mentre per gli altri è prevista la didattica digitale integrata.
  • Con tre casi di contagi, le lezioni sarebbero effettuate in DAD per un periodo di 10 giorni per tutta la classe, fermo restante il monitoraggio degli alunni.

Personale scolastico

  • Come per ogni attività lavorativa, dal 15 febbraio in poi, è previsto il possesso del super green pass per i tutti i dipendenti con un’età dai 50 in su . detto green pass si ottiene o con la vaccinazione o con la guarigione dal Covid- 19.
  • E’ esentato il personale incompatibile al vaccino, per motivi di salute. Incompatibilità da documentare con certificazione medica.

Qualora il personale scolastico non dovesse trovarsi in una delle condizioni suddette (o vaccinato o esentato per motivi di salute) non riceverà lo stipendio, fermo restante la conservazione del posto fino alla presentazione di uno dei due documenti (super green pass o certificazione medica).

Dal 1° gennaio 2022 è possibile presentare la domanda per l’Assegno unico e universale tramite il servizio online. La prestazione sarà pagata a partire da marzo e andrà a sostituire le altre prestazioni e detrazioni.

L’Assegno unico e universale è un sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio minorenne a carico e fino alla maggiore età e, al ricorrere di determinate condizioni ,fino al compimento dei 21 anni di età. L’Assegno unico è riconosciuto anche per ogni figlio a carico con disabilità senza limiti di età.

È “unico” perché mira a semplificare e potenziare gli interventi in favore della genitorialità e della natalità, è “universale” perché è garantito a tutte le famiglie con figli a carico residenti e domiciliate in Italia.

Le prestazioni assorbite

L’Assegno unico assorbe le seguenti prestazioni:

  • il premio alla nascita o all’adozione (Bonus mamma domani);
  • l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
  • gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfanili;
  • l’assegno di natalità (cd. Bonus bebè);
  • le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.

La prestazione non assorbe né limita gli importi del bonus asilo nido.

I tempi per presentare le domande

Chi presenta la domanda entro il 30 giugno 2022 avrà comunque gli arretrati da marzo. Per le domande presentate dal 1° gennaio al 28 febbraio 2022 il pagamento è previsto a marzo, per le domande presentate successivamente il pagamento sarà effettuato il mese successivo alla presentazione delle stesse. Per i nuovi nati l’Assegno unico decorre dal settimo mese di gravidanza.

L’importo varia in base all’ ISEE

L’importo dell’Assegno unico, che non concorre alla formazione del reddito complessivo imponibile ai fini IRPEF , è determinato secondo il valore ISEE che, quindi serve per fare la domanda anche se non è obbligatorio. Chi non presenta l’ ISEE avrà l’importo minimo e potrà comunque presentarlo in un secondo momento. La domanda si presenta nelle stesse modalità dell’Assegno temporaneo.

Assegno unico compatibile con il Reddito di Cittadinanza

L’Assegno unico è compatibile con la fruizione di altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle regioni, province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali, ed è compatibile con il Reddito di Cittadinanza nei termini e secondo i vincoli indicati. Ai nuclei familiari percettori del Reddito di Cittadinanza l’Assegno unico sarà corrisposto dall’INPS, senza necessità di presentare domanda.

Il simulatore dell’Assegno unico e universale

È online il simulatore dell’Assegno unico e universale. Il servizio permette agli interessati di simulare l’importo mensile della nuova prestazione di sostegno per i figli a carico.

Il servizio è accessibile liberamente, senza credenziali di accesso, ed è consultabile da qualunque dispositivo mobile o fisso.

L’ISEE è l’indicatore che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata. L’accesso a queste prestazioni, infatti, come ai servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate (telefono fisso, luce, gas, ecc.) è legato al possesso di determinati requisiti soggettivi e alla situazione economica della famiglia.

L’ISEE serve a determinare in modo equo la partecipazione al costo delle prestazioni sociali e sociosanitarie dei residenti ed è soggetto a controlli.

COME OTTENERLO ? 

Per ottenere la propria certificazione ISEE è necessario compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), un documento che contiene le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare.

La DSU può essere presentata in qualsiasi periodo dell’anno. Gli ISEE elaborati nel 2021 hanno validità fino al 31 dicembre 2021.

Modalità per presentare la DSU

  1. INPS – la DSU può essere compilata on line, direttamente dall’interessato, utilizzando il servizio dell’INPS.
  2. CAF – la DSU può essere compilata e trasmessa attraverso i CAF, che prestano assistenza gratuita ai cittadini sulla base di una convenzione stipulata con INPS;
  3. ISEE precompilato – dal 2020 la normativa ISEE introduce la DSU precompilata, caratterizzata dalla presenza di dati precompilati forniti dall’Agenzia delle Entrate e da INPS, cui vanno aggiunti quelli autodichiarati da parte del cittadino. Il servizio è disponibile in via sperimentale sul sito dell’INPS, che mette a disposizione anche tre tutorial per spiegare le diverse fasi necessarie all’acquisizione della pre-compilata. Il cittadino può accedere al servizio direttamente o tramite i CAF, conferendo apposita delega.

ISEE 2022 – DOCUMENTI NECESSARI

  1. • Dichiarazione Sostitutiva Unica. Puoi effettuarla online a questo link (con SPID, CIE o CNS) o al CAF
    • Fotocopia carta d’identità del dichiarante e in sola visione codice fiscale di tutti i componenti del nucleo familiare e dei conviventi (anche ex coniugi separati/divorziati ma ancora conviventi, badanti residenti rientrano nel nucleo a meno che non sia presente uno “Stato di Famiglia” separato)
    • 730/2021 o MOD. UNICO 2021 (Rif. Redditi 2020) da portare in visione;
    Solo nel caso in cui la dichiarazione dei redditi non sia stata presentata va portata in visione la Certificazione Unica (CUD) 2021 (Rif. Redditi 2020)
    Modello IRAP 2021 per i redditi da attività agricola
    Redditi di provenienza Estera

SIMULAZIONE

L’INPS mette a disposizione dei cittadini un servizio per simulare il calcolo del proprio ISEE, che consente di comprendere la situazione economica del nucleo familiare per valutare in anticipo il potenziale possesso dei requisiti economici di accesso alle prestazioni sociali agevolate.

ISEE CORRENTE

In alcune situazioni è consentito l’aggiornamento dell’indicatore presentando il così detto ISEE corrente.

L’ISEE corrente aggiorna il valore dell’indicatore ISEE prendendo a riferimento i redditi e/o i patrimoni relativi a un periodo di tempo più ravvicinato.

Per effetto delle disposizioni introdotte dall’art. 28-bis del Decreto legge 34/2019 e dall’art. 7 del Decreto legge 101/2019, nell’ISEE corrente sono state introdotte alcune novità.

Possibilità di aggiornare i dati reddituali

I nuclei familiari in possesso di un ISEE ordinario possono richiedere il calcolo dell’ISEE corrente qualora si verifichi, in maniera alternativa:

  • una variazione della situazione lavorativa ovvero un’interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo (dichiarato ai fini IRPEF) per uno o più componenti il nucleo familiare;
  • una variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore al 25% rispetto alla situazione reddituale individuata nell’ISEE calcolato ordinariamente.

Se si verificano tali condizioni la componente reddituale dell’ISEE viene aggiornata prendendo a riferimento i redditi relativi a un periodo di tempo più ravvicinato. L’Indicatore reddituale è calcolato sui redditi e trattamenti percepiti dal nucleo familiare negli ultimi dodici mesi. Solo nel caso di componente per il quale si è verificata un’interruzione dei trattamenti ovvero di lavoratore dipendente a tempo indeterminato per cui sia intervenuta una risoluzione del rapporto di lavoro o una sospensione dell’attività lavorativa o una riduzione della stessa è possibile, in alternativa, indicare i redditi ed i trattamenti percepiti negli ultimi due mesi, come base di calcolo del reddito annuale.

Con riferimento alla scadenza, per gli ISEE correnti presentati a partire dal 23 ottobre 2019 il periodo di validità è esteso a sei mesi.

Solo in caso di variazione della situazione occupazionale o della fruizione dei trattamenti, l’ISEE corrente deve essere aggiornato entro due mesi dalla variazione.

Possibilità di aggiornare i dati patrimoniali

Anche nell’ipotesi di una riduzione del patrimonio complessivo del nucleo familiare superiore al 20% rispetto alla situazione patrimoniale individuata nell’ISEE ordinario viene data la possibilità, a decorrere dal 1° aprile di ciascun anno, di calcolare un ISEE corrente sulla base dei patrimoni posseduti alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione della DSU.

Al fine di adeguare la modulistica, con Decreto Direttoriale n. 314 del 7 settembre 2021 del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle finanze, sono stati approvati i nuovi modelli tipo della DSU e le relative istruzioni per la compilazione. Tale nuova modulistica sostituisce, a decorrere dal 10 settembre 2021, i precedenti modelli e istruzioni.

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