Il Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria ha accolto la richiesta di sospensiva presentata da un gruppo di genitori in merito all’ordinanza sindacale per la sospensione delle attività didattiche in presenza nelle strutture scolastiche del territorio comunale di Reggio Calabria che era stata prorogata sino al 22. Lo rende noto il sindaco di Reggio Calabria Paolo Brunetti. Domani le lezioni riprenderanno in presenza.  Il dispositivo del Tar afferma che il potere derogatorio presuppone “la sussistenza della cosiddetta ‘zona rossa’, oltre che un’eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o elevata diffusione del virus proprio nella popolazione scolastica”.
“Due parametri – afferma Brunetti – che naturalmente abbiamo anche valutato, tenuto conto che non si è trattato di una decisione assunta a cuor leggero, che la salute dei nostri ragazzi deve essere sempre messa al primo posto e che le valutazioni avanzate in seno alla task force sanitaria comunale hanno tenuto conto delle diverse sollecitazioni ricevute dalle strutture sanitarie cittadine, che in queste settimane stanno vivendo un momento di forte sofferenza, nonché dalle stesse istituzioni scolastiche che ci hanno espresso fortissime preoccupazioni. D’altronde, da parte nostra ci siamo sempre mossi nella direzione di tutelare la salute dei cittadini. In questo senso si spiegano anche i provvedimenti assunti in passato per l’annullamento dei concerti e dei festeggiamenti civili durante il periodo delle feste mariane e nel periodo natalizio. Non è solo una questione legata alla scuola, ci vuole un’attenzione generalizzata e per questo obiettivo abbiamo sempre lavorato”.

 

Con il decreto anti-Covid approvato in Consiglio dei ministri pochi giorni fa, il primo del 2022 e il quinto da fine novembre, nuove misure per far fronte alla quarta ondata del virus e al dilagare di Omicron cambiano le abitudini degli italiani, e richiedono in maniera più estesa il green pass. Le misure sono in vigore almeno fino al 31 marzo, giorno in cui scade lo stato d’emergenza. L’AGI ha tracciato un calendario dell’avvio delle novità.Con il rientro  a scuola in gran parte d’Italia. In quella dell’infanzia, le maestre devono indossare le mascherine Ffp2. Stesso obbligo nelle classi delle primarie e secondarie dove ci siano alunni che non hanno la mascherina perché esentati per specifici motivi. Alle materne, in presenza di un positivo in classe, scatta la sospensione delle attività per 10 giorni, mentre alle elementari con un solo caso si applica la sorveglianza, che prevede un tampone al primo e al quinto giorno dalla scoperta del caso, e con due si va in dad per 10 giorni. Per medie e superiori la norma prevede invece tre diversi step: con un caso di positività si continua ad andare a scuola in presenza e si applica l’autosorveglianza e l’obbligo di mascherine Ffp2; con due casi chi è vaccinato con il booster o guarito da meno di 4 mesi resta in classe, i non vaccinati e i vaccinati e guariti da più di 120 giorni vanno invece in dad; con 3 positivi, tutta la classe resta a casa e segue le lezioni da remoto per un tempo massimo di 10 giorni. Fino alla fine di febbraio nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, gli studenti che dovranno fare autosorveglianza potranno essere sottoposti a test gratuitamente.

È scattato l’obbligo di vaccino per tutti gli over 50 residenti in Italia, italiani e stranieri, a eccezione di coloro che sono esentati per motivi di salute. Per chi è guarito dal Covid, l’obbligo scatta a sei mesi dalla data di guarigione. L’obbligo vale fino al 15 giugno e riguarda anche tutti coloro che entro quella data compiranno 50 anni. Da domani, inoltre, i tempi per la somministrazione della dose booster diventano più brevi, rendendo possibile inocularla dopo 4 mesi.

Il certificato verde rafforzato sarà obbligatorio  tranne che nei negozi e per i servizi essenziali. Già indispensabile per salire su treni, insieme alla mascherina Ffp2, ora è necessario per bus, metro e tutti gli altri mezzi di trasporto, per mangiare anche nei locali all’aperto (oltre che in quelli al chiuso, come già previsto), per entrare in alberghi, andare a fiere, usufruire di impianti sci, nei luoghi di svago e della socialità. Quello base, ottenibile anche con un tampone, poi, dal 20 gennaio serve per accedere ai servizi alla persona, dai barbieri, ai parrucchieri, agli estetisti. Dal primo febbraio il super green pass però avrà durata 6 mesi calcolati dall’ultima dose di vaccino ricevuta. Sempre dal primo febbraio, il certificato base è necessario per accedere uffici pubblici, servizi postali, bancari e finanziari, e alle attività commerciali, tranne che per quelli legati a esigenze essenziali e primarie della persona.

I lavoratori pubblici e privati, compresi quelli in ambito giudiziario e i magistrati, che hanno compiuto i 50 anni, dal 15 febbraio dovranno esibire al lavoro il super green pass, che si ottiene con il vaccino o con la guarigione dal Covid. Chi non lo farà non riceverà lo stipendio ma conserverà il posto di lavoro. L’accesso ai luoghi di lavoro senza certificato che attesti vaccino o guarigione è vietato e chi non rispetta il divieto subirà una sanzione amministrativa tra 600 e 1500 euro.

Segue link guida informativa

Nuove regole green pass

L’esecutivo guidato da Mario Draghi fa quadrato attorno alla decisione di far tornare tutti gli alunni in classe il prossimo 10 gennaio. Alle ferme parole del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, secondo il quale sulla scuola i ministri si sono detti “tutti d’accordo seguendo le misure europee”, hanno fatto seguito il 7 gennaio quelle del ministro della Salute, Roberto Speranza: intervistato dal Tg1, Speranza ha detto che “il Governo ha scelto di tutelare il più possibile la scuola in presenza e in sicurezza“.

Intanto, però, le disposizioni del Governo rischiano di essere vanificate dalle opposizioni di sindaci e governatori. Ad iniziare dal presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che ha anticipato con una nota l’ordinanza numero 1 del 2022: ha detto che “con decorrenza dalla pubblicazione del presente provvedimento e fino al 29 gennaio 2022 è disposta la sospensione delle attività in presenza dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e dell’attività scolastica e didattica in presenza della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado”. La nota regionale specifica che “resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.

Anche in Calabria molti comuni scelgono la dad, il provvedimento si è reso necessario alla luce del forte incremento dei contagi che si sta registrando in città e che sta determinando una pressione crescente sulle strutture ospedaliere. Un dato, quest’ultimo, che è emerso in maniera chiara anche dalla nota del Direttore Sanitario del Gom la quale informa che “l’attuale andamento del numero dei contagi legato al covid 19 è in crescita e che la pressione sull’ospedale può diventare insostenibile”.  Il  sindaco facente funzioni di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, ha disposto la sospensione, “a tutela della salute pubblica”, delle attività didattiche in presenza in tutte le scuole, sia pubbliche e private, con esclusione degli asili nido, dal 10 al 15 gennaio, per via “del forte incremento dei contagi in città e che sta determinando una pressione crescente sulle strutture ospedaliere”.

Inoltre, Brunetti ha specificato che “tale misura potrà essere eventualmente prorogata nei prossimi giorni, in ragione delle ulteriori esigenze che verranno imposte dalla diffusione dei contagi, contemplando la possibilità di un nuovo allungamento del periodo di sospensione”.

 

 

 

Il governo vara le nuove misure anti-Covid. Deliberato l’obbligo vaccinale per gli over 50 (almeno fino al 15 giugno) mentre le scuole saranno riaperte regolarmente dopo le Feste. Cambia, però, il protocollo per le quarantene in ambito scolastico.

Alla luce del dilagarsi dei contagi derivati dalla variante OMICRON, il consiglio dei ministri ha ritenuto opportuno emanare delle disposizioni volte a contenere il diffondersi dei contagi.

Per il mondo della scuola le ultime disposizioni prevedono diversi tipi d’intervento secondo l’ordine di scuola:

Scuola infanzia

Con un solo caso di contagio, le attività didattiche saranno sospese per dieci giorni.

Scuola primaria alunni

Scuola primaria

  • Con un solo caso di contagio, le attività didattiche continueranno in presenza dopo aver eseguito un test di verifica su tutti gli alunni.
  • Con due casi di contagi, le attività didattiche saranno effettuate in DAD per tutta la classe per la durata di dieci giorni.

Scuola secondaria di primo e secondo grado

  • Con un solo caso di contagio, le lezioni continueranno in presenza ma sarà obbligatorio l’uso della mascherina FFP2.
  • Con due casi di contagi le lezioni saranno svolte con la seguente modalità: per gli alunni che sono guariti e per quelli che hanno avuto somministrato il richiamo da non più di 4 mesi, continueranno le lezioni in presenza, mentre per gli altri è prevista la didattica digitale integrata.
  • Con tre casi di contagi, le lezioni sarebbero effettuate in DAD per un periodo di 10 giorni per tutta la classe, fermo restante il monitoraggio degli alunni.

Personale scolastico

  • Come per ogni attività lavorativa, dal 15 febbraio in poi, è previsto il possesso del super green pass per i tutti i dipendenti con un’età dai 50 in su . detto green pass si ottiene o con la vaccinazione o con la guarigione dal Covid- 19.
  • E’ esentato il personale incompatibile al vaccino, per motivi di salute. Incompatibilità da documentare con certificazione medica.

Qualora il personale scolastico non dovesse trovarsi in una delle condizioni suddette (o vaccinato o esentato per motivi di salute) non riceverà lo stipendio, fermo restante la conservazione del posto fino alla presentazione di uno dei due documenti (super green pass o certificazione medica).

È disponibile sul sito del Ministero dell’Istruzione   https://www.miur.gov.it/documents/20182/5407202/m_pi.AOODPPR.REGISTRO+UFFICIALE%28U%29.0001376.28-12-2021.pdf/47c5f80b-6d89-cab6-6ccc-5bfb560ec77c?t=1640716377515 ed è stata inviata alle scuole la nota con le prime indicazioni relative alla proroga dei contratti dell’organico docente e ATA assunto in più, a settembre, per la gestione dell’emergenza sanitaria. La nota fa riferimento alle disposizioni della Legge di bilancio per il 2022 e fornisce indicazioni alle istituzioni scolastiche. La Legge di bilancio 2022, attualmente in corso di perfezionamento, prevede, infatti, la possibilità di prorogare il termine di scadenza di tutti i contratti a tempo determinato, riferiti sia al personale docente che al personale ATA, sino al termine delle lezioni entro i limiti delle risorse appositamente stanziate (pari a 400 milioni di euro). Tali risorse, spiega la nota ministeriale, subito dopo l’entrata in vigore della Legge di bilancio, saranno ripartite fra gli Uffici Scolastici Regionali. Il personale per l’emergenza, dunque, potrà continuare a svolgere le proprie prestazioni anche dopo la data del 30 dicembre 2021. Le istituzioni scolastiche, sulla base delle disposizioni normative contenute nella Legge di bilancio 2022, potranno procedere con la proroga dei contratti già stipulati. La nota spiega infine che, tenuto conto dei tempi tecnici di assegnazione delle risorse e della necessaria azione di monitoraggio e coordinamento con gli Uffici Scolastici Regionali, in una prima fase, il termine di scadenza delle proroghe è individuabile nella data del 31 marzo 2022.