Aggiornamento Graduatorie Provinciali per le Supplenze, nella giornata di oggi, il Ministero dell’Istruzione ha incontrato i sindacati in merito all’aggiornamento delle GPS e delle graduatorie di istituto di seconda e terza fascia. Lo stesso Ministero ha presentato ai sindacati la bozza del nuovo regolamento per le supplenze, dove sono contenute importanti novità.

Supplenze e aggiornamento GPS: Ministero Istruzione presenta   la bozza del nuovo regolamento

La bozza del nuovo regolamento per le supplenze dovrebbe andare a sostituire i contenuti dell’Ordinanza Ministeriale N. 60/2020 che istituì le nuove graduatorie.
Il comunicato Uil Scuola ha indicato i punti più importanti della bozza del nuovo regolamento che, come viene precisato dal sindacato di Pino Turi, dovrà essere discusso.

Rinvio all’anno scolastico 2023/24 dell’aggiornamento delle GPS e delle graduatorie di istituto di II e III fascia

La bozza del regolamento prevede quanto segue:

Il rinvio all’a.s. 2023/24 dell’aggiornamento (e dei possibili nuovi inserimenti) delle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) e delle connesse Graduatorie di Istituto di II e III fascia con validità triennale;
Eliminazione, a partire dall’a.s. 2023/24, delle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) di II fascia della scuola dell’infanzia e della primaria al momento costituite dai laureandi in Scienze della Formazione Primaria;
Conferma, a partire dall’a.s. 2022/23, della procedura esclusivamente online per il conferimento delle supplenze al 31/8 e 30/6 dalle Graduatorie ad Esaurimento e da quelle Provinciali;
Nuove regole sugli effetti relativi alle rinunce e agli abbandoni del servizio, a partire già dall’a.s. 2022/23, in cui è anche prevista la cancellazione dalle relative graduatorie per tutto il periodo di vigenza delle stesse;
Nella scuola di I e II grado ripristino, già dall’a.s. 2022/23, della possibilità per il supplente di partecipare all’assegnazione degli spezzoni pari o inferiori alle 6 ore nella scuola in cui è già in servizio.
Dunque, come era stato già ipotizzato nei giorni scorsi, la bozza del nuovo regolamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze rinvierebbe l’aggiornamento e i nuovi inserimenti per le GPS e le graduatorie di istituto di seconda e terza fascia al prossimo anno scolastico 2023/24, oltre a cambiare piuttosto radicalmente le disposizioni contenute nell’Ordinanza Ministeriale N. 60/2020.
Il confronto, in merito alla questione aggiornamento GPS, riprenderà giovedì prossimo, 27 gennaio.

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria ha accolto la richiesta di sospensiva presentata da un gruppo di genitori in merito all’ordinanza sindacale per la sospensione delle attività didattiche in presenza nelle strutture scolastiche del territorio comunale di Reggio Calabria che era stata prorogata sino al 22. Lo rende noto il sindaco di Reggio Calabria Paolo Brunetti. Domani le lezioni riprenderanno in presenza.  Il dispositivo del Tar afferma che il potere derogatorio presuppone “la sussistenza della cosiddetta ‘zona rossa’, oltre che un’eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o elevata diffusione del virus proprio nella popolazione scolastica”.
“Due parametri – afferma Brunetti – che naturalmente abbiamo anche valutato, tenuto conto che non si è trattato di una decisione assunta a cuor leggero, che la salute dei nostri ragazzi deve essere sempre messa al primo posto e che le valutazioni avanzate in seno alla task force sanitaria comunale hanno tenuto conto delle diverse sollecitazioni ricevute dalle strutture sanitarie cittadine, che in queste settimane stanno vivendo un momento di forte sofferenza, nonché dalle stesse istituzioni scolastiche che ci hanno espresso fortissime preoccupazioni. D’altronde, da parte nostra ci siamo sempre mossi nella direzione di tutelare la salute dei cittadini. In questo senso si spiegano anche i provvedimenti assunti in passato per l’annullamento dei concerti e dei festeggiamenti civili durante il periodo delle feste mariane e nel periodo natalizio. Non è solo una questione legata alla scuola, ci vuole un’attenzione generalizzata e per questo obiettivo abbiamo sempre lavorato”.

 

CLIL (Content and Language Integrated Learning) è un approccio metodologico rivolto all’apprendimento integrato di competenze linguistico-comunicative e disciplinari in lingua straniera. Si tratta quindi di insegnare i contenuti di una data materia non in lingua italiana ma in lingua straniera. Ciò favorisce sia l’acquisizione di contenuti disciplinari sia l’apprendimento della lingua straniera.  Il profilo dell’insegnante che vuole insegnare tramite metodologia CLIL è caratterizzato dai seguenti requisiti:

  • competenze linguistico-comunicative nella lingua straniera veicolare almeno ad un livello B2 o livello C1.
  • competenze metodologico-didattiche acquisite al termine di un corso di perfezionamento universitario del valore di 60 CFU per i docenti in formazione iniziale e 20 CFU per i docenti in servizio.

Il Corso si propone di fornire una formazione metodologico-didattica in ambito CLIL e si rivolge a tutti i docenti di discipline non linguistiche interessati ad insegnare la propria materia attraverso una lingua straniera.

Il corso CLIL consente di conseguire un certificato attestante le competenze acquisite per l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera ai sensi dell’articolo 14 del decreto del MIUR 10 settembre 2010, n. 249. Il titolo è utile per diversi sbocchi professionali quali graduatorie scolastiche, concorsi pubblici, libera professione e aggiornamento professionale. Inoltre, esso consente ai docenti di ottenere la convalida di 3 punti per le graduatorie scolastiche provinciali (GPS) se accompagnata dal possesso di una certificazione linguistica.
Il corso CLIL ha una durata annuale, quindi equivale a un anno accademico. Con l’iscrizione al corso CLIL non è quindi possibile la contemporanea iscrizione ad altri corsi di perfezionamento, master o corsi di laurea.

 

 

Conoscere le lingue è un requisito ormai indispensabile per la vita di tutti i giorni e anche per il lavoro. Non a caso, le certificazioni linguistiche sono diventate cruciali anche per l’insegnante, che deve ormai saper immaginare la sua professione all’interno di un mondo sempre più dinamico e globalizzato. Le certificazioni linguistiche rientrano tra i titoli riconosciuti dal MIUR per l’attribuzione di punteggio in graduatoria. Conseguire una certificazione, quindi, permette al docente di maturare punti utili a scalare le posizioni e migliorare il proprio curriculum di insegnante, con conseguenti maggiori opportunità di ottenere convocazioni e incarichi!

In particolare, secondo le ultime tabelle di valutazione dei titoli, la certificazione linguistica per docenti viene valutata in base al livello di conoscenza, ovvero:

Si tratta di uno dei titoli che permettono di conseguire più punti. un master o un corso di perfezionamento, ad esempio, prevedono il riconoscimento di 1 solo punto. Ecco perché investire nella conoscenza di una lingua straniera, e soprattutto l’inglese, è il modo perfetto per migliorare la propria professionalità di docente!

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Le certificazioni, i corsi di perfezionamento e i Master consentono di aumentare il proprio punteggio in vista della riapertura delle GPS graduatorie. Nonostante il MIUR non abbia ancora indicato una data precisa, è presumibile che la riapertura delle graduatorie scuola avvenga nell’estate 2022. Come abbiamo già anticipato, riuscire ad inserirsi al meglio è di fondamentale importanza il posizionamento che si può  ottenere. Il punteggio dipende da tre punti fondamentali:

  • Dai titoli di studio che hai conseguito (laurea, voto di laurea e lode);
  • Dal tuo curriculum come docente (dalle supplenze che hai già svolto nelle scuole);
  • In ultima istanza: dalle certificazioni, corsi e Master che hai aggiunto al tuo curriculum.

Molte volte  per accedere ad alcune classi di concorso, cioè a una materia di insegnamento, non è sufficiente avere la laurea.  A volte sono vengono  richiesti dei crediti integrativi , per colmare della lacune formative in alcuni ambiti didattici. Uno degli esempi più comuni riguarda i laureati in giurisprudenza che vogliono insegnare diritto: se non sono laureati entro l’anno accademico 2000/2001, devono integrare degli esami di economia. Avere tutti i CFU richiesti dalla propria classe di concorso è indispensabile per poter essere ammessi ai concorsi scuola e iscriversi alle graduatorie GPS. Chi necessita solo di pochi esami da integrare, può farlo tramite l’iscrizione a  corsi singoli, scegliendo la materia o le materie necessarie per integrare la propria classe di concorso. Per i primi inserimenti nelle graduatorie, per partecipare al concorso ordinario scuola e anche ai test di ammissione del corso TFA sostegno, servono inoltre i 24 CFU, ovvero 4 esami in materie socio-psico-pedagogiche. Se non sono già stati conseguiti nel proprio piano di studi universitario, anche questi vanno obbligatoriamente integrati, per l’ammissione a concorsi e graduatorie.

Per verificare il tuo piano di studi potrai scrivere a iscrizioni@fispscuola.it così da poter effettuare una pre-valutazione.