Firmato il contratto collettivo nazionale, ecco cosa cambia: Dagli aumenti stipendiali alle posizioni economiche Ata

Dopo mesi di trattative è stato firmato il contratto nazionale del lavoro per il comparto istruzione 2019/2021. Tante le novità che andranno a coinvolgere il personale scolastico.

Parte economica

Grazie alle risorse allocate dal governo e finalizzate dall’Aran, il contratto prevede aumenti salariali medi mensili di 124 euro per i docenti, e di 190 euro per i Direttori dei servizi generali e amministrativi.

La prima parte di aumenti era già stata approvata a novembre e inserita nello stipendio da dicembre 2023. Pertanto rimane da percepire la differenza, che dovrà portare la cifra media lorda per un docente a 124 euro.

Dunque per quanto riguarda il personale docente, viene riconosciuto un ulteriore incremento stabile della Retribuzione Professionale Docenti (RPD) che porta a un valore rideterminato complessivo che va da 194,80 euro a 304,30 euro al mese e un ulteriore incremento del Compenso Individuale Accessorio (CIA) che porta a un valore rideterminato complessivo che va da 79,40 euro a 87,50 euro.

A ciò si aggiunge anche un incremento del 10% delle retribuzioni delle ore aggiuntive per i docenti e ATA finanziato con il FMOF.

Vengono inoltre innalzate anche le misure delle indennità di bilinguismo e trilinguismo, di lavoro notturno e/o festivo spettanti al personale educativo e ATA delle istituzioni educative.

Per quanto riguarda le posizioni economiche, quelle già esistenti verranno rivalutate e grazie alla revisione normativa prevista dal nuovo CCNL.

Assistenti tecnici del primo ciclo: indennità di disagio

All’assistente tecnico del primo ciclo, si legge sul testo, di cui alla legge 178/2020 utilizzato su più sedi è riconosciuta un’indennità di disagio il cui importo, che varia da un minimo di 350,00 Euro ed un massimo di 800,00 Euro annui lordi.

Il Contratto presenta un articolo “singolare”, sia perchè riguarda un emolumento che sarà erogato al personale docente e ATA “una tantum”, sia perché non è riferito a nessuna mansione particolare svolta. L’emolumento spetta dunque ai docenti con contratto al 31 agosto 2023 o 30 giugno 2023.

Al fine di evitare oneri di sostituzione del personale assente per partecipare ad attività formative, i corsi di formazione organizzati dall’amministrazione a livello centrale o periferico o dalle istituzioni scolastiche avvengono, di norma, durante l’orario di servizio e fuori dell’orario di insegnamento. Dunque, i docenti che partecipano alle attività di formazione sono considerati in servizio a tutti gli effetti. Da evidenziare che la formazione verrà svolta in orario non coincidente con le ore destinate all’attività di insegnamento.

Da evidenziare un altro aspetto molto importante per quanto riguarda le attività funzionali: l’introduzione dello svolgimento a distanza delle attività funzionali all’insegnamento.

Mobilità docenti: il vincolo triennale entra nel Contratto. Ci saranno alcune deroghe

TESTO COMPLETO DEL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE:

CCNL-IR-2019-2021-completo-per-pubblicazione

 

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